Il mio amico Ping
Favola per bambini sull’amicizia e sul rispetto degli animali
C’era una volta un piccolo pinguino di nome Ping, che viveva nello zoo di una grande città. Ping era diverso dagli altri pinguini: oltre a essere curioso e sognatore, portava al braccio una fascia di riconoscimento dai colori giallo e verde, che lo distingueva da tutti i suoi compagni.
Ogni giorno guardava i bambini dall’altra parte delle sbarre e pensava:
«Chissà com’è il mondo là fuori?».

Un giorno, complice un cancello rimasto socchiuso, Ping trovò il coraggio di fare un saltello e scivolare fuori.
All’inizio si sentì libero e felice, ma ben presto la città rumorosa lo confuse. Non sapeva dove andare, né come tornare indietro.
Fu allora che un bambino di nome Luca lo vide e rimase a bocca aperta:
«Un pinguino in strada?!».
Ping si avvicinò, e con un verso buffo sembrava dire: “Aiutami!”.
Luca, col cuore pieno di entusiasmo, decise di portarlo a casa. Lo mise in una scatola con delle coperte e gli diede del pesce che la mamma teneva in frigorifero. Giocò con lui, lo accarezzò, e pensò:
«Vorrei tenerlo per sempre, sarebbe il mio animale domestico speciale!».
Ma la mamma, vedendo la scena, sorrise e gli spiegò con dolcezza:
«Luca, capisco che tu voglia bene a questo pinguino, ma non appartiene a una casa come la nostra. Ha bisogno di stare con i suoi simili, in un ambiente adatto. Amare un animale non significa trattarlo come un giocattolo, ma rispettare la sua vera natura».
Luca abbassò lo sguardo. All’inizio era dispiaciuto, ma poi comprese che la mamma aveva ragione. Così prese di nuovo Ping per pinna e lo riportò allo zoo.
I guardiani lo accolsero con gioia e il direttore promise a Luca che avrebbe potuto venire ogni volta che voleva a trovarlo.
Da quel giorno, tra il bambino e il pinguino nacque una vera amicizia: ogni volta che Luca arrivava, Ping scivolava buffamente sull’acqua per salutarlo.
E anche se Ping portava sempre quel bracciale giallo e verde che lo distingueva dagli altri pinguini, Luca sapeva che avrebbe riconosciuto il suo amico anche senza quel segno speciale, perché l’amicizia non ha bisogno di etichette.
Morale della favola
Amare un animale significa rispettarlo e prendersene cura davvero.
Spesso i bambini chiedono un cane, un gatto o addirittura un animale esotico pensando che sia un gioco, ma un animale non è un giocattolo: è un amico, con bisogni, emozioni e il diritto di vivere nel posto giusto.
Se non si è pronti a prendersene cura ogni giorno, è meglio lasciarlo dove potrà essere felice.
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